Tutti quei discorsi sull’igiene dentale

Sono sempre stato testardo, si tratta di una caratteristica della mia personalità tra le più radicate. Penso di aver lottato con tutti quelli che conosco almeno una volta nella vita – non in senso letterale, naturalmente, ma piuttosto a parole o a fatti, pur di dimostrare agli altri la mia ragione (anche laddove, ahimè, la ragione non c’era). E’ più forte di me: quando la penso in una data maniera, non c’è verso di farmi desistere. Mi impunto come un asino e non vado né avanti, né indietro. Per fortuna non sono una persona che perde facilmente le staffe, quindi, i miei metodi non includono l’alzare la voce o diventare maleducato pur di imporre il mio punto di vista. E, tuttavia, non saper ammettere di aver torto equivale, in una qualche maniera, a diventare maleducati dopo un certo tempo. Alcuni amici e conoscenti trovano divertente mettersi a discutere con me, per il fatto di tentare di vincere la discussione – la trovano una specie di sfida. Altri, non ci provano neanche e, non appena si rendono conto di avermi fatto partire, cambiano discorso.

Dal canto mio, ora che sono adulto, mi rendo conto del limite che tale mia caratteristica mi pone. Vorrei essere in grado di rendermi conto in tempo quando è giunto il momento di alzare bandiera bianca, ma quasi mai ci riesco. Da bambino, invece, non mi importava nulla di apprendere i miei limiti. Ero incredibilmente convinto delle mie ragioni e non riuscivo ad accettare di perdere, mai! Così mi sono trovato più volte in situazioni per me spiacevoli.

La peggiore di tutte riguarda l’igiene dentale.


Mia madre, come tutte le mamme, dava molta importanza all’igiene dentale dei suoi figli e, quindi, ci imponeva l’uso dello spazzolino tre volte al giorno e varie visite di controllo dal dentista ogni anno. Per me erano tutte perdite di tempo. Io dovevo giocare! Già ci pensava la scuola a portare via un’enorme quantità di esperienze divertenti, se poi dovevo aggiungerci anche cose così superflue… avevo, pertanto, smesso di lavarmi i denti segretamente. Mia madre non se ne era neanche lontanamente accorta fino alla visita di routine dal dentista che aveva notato un deterioramento dello stato dei miei denti. Mi aveva subito chiesto come fosse la mia igiene dentale ed io avevo mentito serenamente pur di tornare a casa quanto prima. 

Passarono così svariati mesi senza che io mi lavassi mai i denti (a pensarci oggi mi faccio ribrezzo da solo) fino ad un mattino in cui ad un certo punto sentii dei dolori fortissimi. Mia madre mi dovette portare dal dentista il quale rivelò ben cinque carie, di cui una si trasformo poi in cura canalare. Fu una tortura eliminarle tutte, senza contare che dovettero devitalizzarmi pure un dente. Non ammisi mai cosa avevo combinato, ma da allora ripresi a lavarmi i denti molto accuratamente.